La Spelonca di San Michele o Eremo di Coli è situata nella val Curiasca, poco distante da Bobbio, all’interno di una Cavità naturale conosciuta anche come Grotta di San Colombano.  

Nel 615, infatti, il Santo Monaco si ritira in questa grotta e con le sue mani costruisce un tempietto per l’Arcangelo per vivere la Quaresima in modo mistico ed isolato dal mondo, rispettando le regole eremitiche e ascetiche tipiche del Monachesimo Irlandese che saranno riprese anche da San Francesco. 40 giorni in digiuno e preghiera in luoghi isolati immersi nella natura come grotte, anfratti, antri, contemplando Dio in assoluto silenzio.

Spelonca di San Michele o Grotta di San Colombano – Coli, Piacenza

Secondo leggenda, negli ultimi giorni della sua vita, affida ad Attala la guida dell’Abbazia di Bobbio e della comunità scegliendo di ritirarsi nuovamente nell’Eremo costruito in onore dell’Arcangelo. Qui il 23 novembre del 615 morì e secondo tradizione locale il suo corpo venne miracolosamente ritrovato nella sua piccola cella  dell’Abbazia. Sia i monaci che gli abitanti del paese giurarono di non aver visto tornare il Santo Monaco.

A memoria vennero costruiti nel tempo due edifici. Inizialmente, nel X secolo una piccola grotta  dedicata all’Arcangelo sopra il tempietto costruito dal Santo stesso e dedicata a San Michele e una più piccina, poco distante, utilizzata dagli abitanti della zona come luogo di culto.

L’eremo, la chiesetta e la Chiesa di San Michele erano intatti all’inizio del XVII secolo e raggiungibili in processione nel primo e nell’ultimo giorno di quaresima e nella data del 23 novembre, giorno di memoria di San Colombano. Ma già Antonio Maria Gianelli, vescovo di Bobbio, nella prima metà del 1800, giunto in processione vide gli edifici ormai in rovina. 

Ad oggi sono visibili, la spelonca, la parete muraria della primitiva chiesetta e della Chiesa San Michele con relativo Altare.

Nei pressi dell’Eremo passa l’Antica Via di Pellegrinaggio, battuta dai Longobardi, nota come Via degli Abati, che, provenendo da Pavia, attraversa l’Oltrepo Pavese e scende a Bobbio, risalendo verso Coli e proseguendo attraverso l’Appennino per Bardi e Borgo Val di Taro fino a Pontremoli. 

Il Cammino di San Michele utilizza lo stesso percorso per continuare in Toscana sulla Via del Volto Santo.