Lo Chemin de Saint-Michel che arriva dalla Normandia nella buona stagione sale al Passo del Moncenisio per continuare in Italia sul Cammino di San Michele. D’inverno, il passo è chiuso per neve, ma è possibile passare da Modane a Bardonecchia in treno o in auto per raggiungere Susa.
Da Moncenisio, in territorio Italiano, si incontra subito la magnifica Abbazia di Novalesa, da sempre rifugio per pellegrini, con una Cappella dedicata a San Michele raffigurato in un affresco in stile bizantino datato prima del mille.
Si scende poi per Venaus nella Valle di Susa e si segue un tracciato francigeno di fondovalle fino alla Sacra di San Michele a mille metri sopra la Pianura Padana e Torino
Passato il centro di Torino si sale alla Basilica di Superga e da qui parte un sentiero del Cai che ci conduce in territorio astigiano fino all’Abbazia di Vezzolano (pieve del 1100 con antica statua di San Michele sulla facciata) e poi già in provincia di Alessandria da Murisengo a Crea (col Sacro Monte luogo di pellegrinaggi ).
Da Crea il Cammino scende verso Alessandria, ma è possibile seguire il percorso Cai fino a Casale Monferrato e poi sull’argine del Po e del Ticino arrivare a Pavia già capitale longobarda con il Bel San Michele.
Per chi sceglie la via più breve da Crea si passa per Mirabello e San Salvatore e poi, dopo Alessandria, ci sono Tortona e Volpedo (la pieve medievale di San Pietro ha nell’abside un affresco di San Michele che è diventato il nostro Logo).
Poi attraverso un breve tratto di Lombardia si arriva a Bobbio, in Emilia, sede del grande Monastero di San Colombano con un particolare culto micaelico e una vicina grotta di Coli meta di pellegrinaggi. A Bobbio ci si ricongiunge con il tratto della Via degli Abati che viene da Pavia
Da Bobbio con la Via degli Abati (che arriva da Pavia) visitata la vicina Spelonca di Coli con il suo culto micaelico iniziato da San Colombano nel 615, si attraversa l’Appennino incontrando Bardi e Borgo Val di Taro prima di raggiungere Pontremoli in Toscana.
Da Pontremoli, incrociata la Francigena, si prosegue invece sulla Via del Volto Santo tra Lunigiana e Garfagnana con le sue storiche vie, ponti medievali sul Serchio e borghi famosi come Fivizzano, Piazza al Serchio, Castelnuovo, Ponte a Buggiano fino a Lucca con la importante e antica chiesa di San Michele in Foro
Da Lucca, girando intorno al Monte Pisano, si arriva a Pisa dove si trovano molte tracce micaeliche lasciate dai Longobardi e una splendida Pieve fuori le mura intitolata a San Michele degli Scalzi una congregazione devota all’Arcangelo che ritroveremo alla fine del nostro Cammino a Pulsano vicinissimo alla grotta sul Gargano.
Sempre seguendo le tracce micaeliche da Pisa a Calci (sotto la Verruca con i resti di una chiesa di San Michele) e poi dopo Casciana Lari Lajatico si arriva a Volterra porta della Maremma.
Da Volterra a Pomarance Larderello Castelnuovo Val di Cecina e qui le strade si dividono con una si passa dalle Biancane di Monterotondo e Massa Marittima Castello di Pietra o della Pia, Ribolla. Con l’altra si passa in terra di Siena per incontrare l’Abbazia di San Galgano dove, dal 1180, una Spada nella Roccia ricorda i numerosi incontri del guerriero Galgano con l’Arcangelo che lo convinse ad abbandonare le armi.
Siamo ormai nei pressi di Grosseto ed a Roselle prendiamo l’Antica Via Clodia, una consolare romana che ci porterà a Saturnia dove possiamo anche arivare con un’alternativa micaelica dal facino templare per Paganico (importante chiesa di San Michele) Cinigiano Roccalbegna Rocchette di Fazio ( ospitale templare). Da Saturnia a Sovana e Pitigliano fino in Lazio.
L’Antica Via Clodia poi attraversa il Lazio nella Foresta del Lamone per Farnese, Canino, Tuscania, Norchia, Blera, Barbarano Romano (e/o Sutri) Oriolo, Bracciano e poi Castel Sant’Angelo e Piazza San Pietro dove nel nostro viaggio abbiamo ricevuto il saluto del Papa.
Da Castel Sant’Angelo si attraversa il ponte e si prende via del Pellegrino Campo dei Fiori Portico di Ottavia Campidoglio Colosseo Porta Maggiore e poi direzione Via Prenestina fino a Palestrina si attraversa la Ciociaria: Fiuggi, Alatri, Veroli , la Certosa di Casamari, Isola Liri, l’Abbazia di San Domenico vicino a Sora, Posta Fibreno Alvito, Atina tutti luoghi con una tradizione di pellegrinaggio alla Grotta del Gargano
Dal Lazio al Molise per Colli al Volturno e Isernia poi sulla Via Micaelica Molisana per Sant’Angelo in Grotte e Bojano e poi, sempre sui Tratturi Pescasseroli Candela e Celano Foggia, per Campobasso Ripabottoni Santa Croce di Magliano e finalmente in Puglia. Serracapriola, San Marco in Lamis e poi sulla Francigena fino alla Grotta di Monte Sant’Angelo.
Per completare il percorso si può scendere al mare passando per l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano -antica sede dei Monaci Scalzi- e, con un sentiero molto impervio, arrivare fino all’antico porto di Siponto dove i pellegrini si imbarcavano per la Terra Santa