Tra il V ed il IX secolo in Irlanda si sviluppa una forma monastica del tutto nuova e singolare: il Monachesimo Celtico Irlandese. Nell’isola, con maggior forza rispetto allo stesso processo che avviene nel  “continente”,  il culto cristiano si sostituisce al paganesimo senza sradicare completamente,  ma integrandosi con le antiche credenze celtiche. In questa dimensione ha un ruolo di grande importanza il primo santo irlandese e poi patrono d’Irlanda: San Patrizio (387/461), devoto dell’Arcangelo Michele, che riceve i messaggi divini da parte del Santo Guerriero per accompagnare sulla via della conversione dolce i neo-cristiani dando modo ai popoli dell’isola di non vivere gli scontri tra culture e culti che hanno caratterizzato gli stessi anni nel resto d’Europa. L’antica tradizione celtica sarà rispettata nel processo di conversione  proprio seguendo le indicazioni dell’Arcangelo.

Il merito di San Patrizio e dei suoi successori, tra cui San Colombano, fu quello di fondere nel cristianesimo segni, simboli e poemi degli antichi Clan dei Celti. 

Nota e’ la visione di Patrizio in cui l’Angelo del Signore, identificato con San Michele, gli chiese di integrare i  poemi celtici nella tradizione cristiana perché ne avrebbero tratto insegnamento.

Patrizio sin dall’adolescenza non ha vita facile. Magonus Sucatus Patricius – Maewynin Succat, nasce nel 385 a Dumbarton in Scozia da famiglia patrizia Gallo-Romana di religione cristianaAll’età di 16 anni a causa di un’incursione da parte degli irlandesi è preso prigioniero e condotto come schiavo sull’isola trascorrendo sei anni e riuscendo a fuggire probabilmente in Gallia.

Viene ordinato sacerdote e fa ritorno in Irlanda per convertire questa terra al Cristianesimo. Sappiamo dal racconto della sua vita che il suo predecessore non aveva avuto un grande successo.   Lui riuscì invece nella sua opera di conversione proponendo immagini semplici come quella del  Trifoglio per spiegare al popolo la Trinità divina, trifoglio che resta il suo simbolo .

 

Non è chiaro se all’arrivo sull’isola fosse già Vescovo. Sappiamo per certo che tra il 432 o 433 si trovava già in Irlanda impegnato nella evangelizzazione delle tribù celtiche all’epoca ancora seguaci del druidismo e della religione animista.

Diverse leggende ruotano attorno al Santo. Ne citiamo tre legate all’Arcangelo.

 San Patrizio avrà sempre una gran devozione nei confronti del Guerriero Celeste  che lo aiuta  nella lotta contro un grande Drago sull’isola di Skellig Rock e, dobbiamo ricordare, che per i primi cristiani irlandesi Michele prende il posto del loro dio pagano Lug – Belenos.

In una prima leggenda si narra che sotto la guida di San Michele, ed utilizzando il suo nome, Patrizio scaccia tutti i serpenti dall’isola costringendoli a gettarsi in mare dove affogano. Il serpente in realtà fa parte dell’antica religione druidica, culto sostituito da Patrizio in modo “dolce” in accordo con i Capi Clan che si convertono tutti assieme, riscontrando nell’evangelizzazione di Patrizio la possibilità di mantenere alcuni dei loro testi ed i loro simbolismi grazie all’aiuto di San Michele.  

Si narra infatti che dopo i primi tempi il monaco non fosse convinto delle conversioni.

I Celti volevano integrare nella loro religione questo nuovo Dio e non volevano rinunciare alle loro simbologie e ai loro poemi sacri così Patrizio chiede aiuto a San Michele che spiego’ tramite visione “Non e’ un bene annullare tutte le loro tradizioni, i loro simboli o i loro Poemi, vanno mantenuti e fusi nella religione Cristiana perché pieni d’amore verso il divino“.

San Patrizio decide quindi di mantenerli, ma fa di più, inserisce il simbolo solare nella croce cristiana. Questa associazione e’ ben ragionata in quanto i due simboli erano già noti assieme ancor prima del Cristianesimo come “Croci Solari“. Per Patrizio la croce simboleggia il sacrificio di Gesù mentre la ruota e’ il simbolo solare dei Druidi ma non solo, e’ legato al loro Dio Lug – Belenos, Dio dalle caratteristiche solari, guerresche e sacerdotali. 

Ma la leggenda più famosa rimane quella legata a Skellig Michael. In questa isola che lascia l’essere umano sospeso tra mare e cielo, San Patrizio affronta lo scontro finale con i demoni che affliggevano l’Irlanda rappresentati dal grande Dragone.

Si narra che il Drag minacciasse tutta l’isola con il suo furore e si chiese l’intervento divino. Patrizio si imbarca alla volta dell’isola ed appena giunto si arrampica sullo sperone di roccia fino alla cima e pregando invoca il nome di San Michele sconfiggendo il Drago.

Sarà grazie a questa leggenda che l’isola verrà dedicata al potente angelo, Sceilig Michael

Per i tanti miracoli e per la sua opera di conversione Patrizio diventa il patrono d’Irlanda e avrà una particolare attenzione per i pellegrini tanto da scrivere una delle più belle preghiere-benedizioni della tradizione cristiana di quei secoli che accompagna ancora oggi tutti i pellegrini: La Preghiera del Viaggiatore.

Sappiamo che durante la sua vita fondò numerosi monasteri e questo impegno sarà proseguito dai suoi successori tra cui San Culmgall – San Gallo che nel 558 fonda a Bangor, l’attuale Belfast, un monastero che diverrà famoso centro culturale e spirituale dove San Colombano visse e si formò .(rimandiamo alla storia di San Colombano).




All’età di 50 anni Patrizio affronta un lungo pellegrinaggio a Roma ed al ritorno si stabilisce nell’Irlanda del Nord. Il 17 Marzo del 461 si spegne a Saul in una chiesa donata da un capitano locale che converti’ al cristianesimo. Una leggenda racconta che il suo corpo fu affidato ad una coppia di Buoi che lo lascerà nella contea di Down che da quel momento prende il nome di Downpatrick.