Giovanni da Matera
Nasce a Matera nel 1070 e sin da giovanissimo parte alla ricerca di un percorso spirituale entrando in contatto con i monaci basiliani. Dopo un breve momento presso la loro comunità decide di vivere per lunghi periodi in assoluta solitudine presso Eremi e Grotte che incontra nei suoi spostamenti.
Giovanni non sarà mai stabile in un luogo, sia da ragazzo che da Abate di Pulsano. Nei suoi cammini, quasi pellegrinaggi, è sempre alla ricerca di Dio e di se stesso. Si muove tra Taranto e la Puglia, passa per la Calabria e arriva in Sicilia dove si stabilisce a Ginosa ma viene ingiustamente incarcerato.
Riesce ad evadere e riparte alla volta della penisola riprendendo la sua vita di pellegrino fino all’incontro con San Guglielmo da Vercelli, fondatore di Montevergine che condivide con lui ideali, pratica religiosa e i cammini. Spinto dall’amico e suo tutore al tempo stesso, decide di mettersi in viaggio per la Terra Santa ma appena giunto a Bari torna indietro e sale verso il Gargano recandosi nella grotta di San Michele.
La chiamata
L’Arcangelo “l’ha chiamato”. Dell’esperienza mistica abbiamo due versioni. Si narra che nella grotta, mentre era in preghiera, gli apparve San Michele con la Vergine che, presolo sotto braccio, gli indicò il punto dove doveva essere portata a compimento la sua missione, a circa otto chilometri da Monte Sant’Angelo, su di un balzo che domina la sottostante pianura e il Golfo di Manfredonia, Pulsano. Luogo in cui fonderà l’Abbazia.
Nella seconda versione la Vergine apparirà sola, indicando il luogo della fondazione del cenobio. Giovanni fonderà il più importante Ordine Monastico Mendicante ad ispirazione benedettina e spenderà tutta la sua vita nella Congregazione mantenendo una presenza costante a Pulsano e a Foggia, dividendosi tra Santa Cecilia e San Giacomo, monastero nel quale morirà il 20 Giugno del 1139, dieci anni dopo aver posto la prima pietra a Pulsano.
Le sue reliquie in origine furono poste sotto l’altare di Pulsano ma nel 1830 furono traslate a Matera. Dal 1939 riposa in un sarcofago presso la Basilica Cattedrale della città Maria Santissima della Bruna.
Segnaliamo che presso la cattedrale è presente un affresco della Madonna della Bruna “gemella” della Madre di Dio di Pulsano.
Pulsano, luogo estremamente importante per la storia religiosa del Mezzogiorno d’Italia, unico rappresentante di una Congregazione religiosa sorta in Capitanata, nata come quella dei Verginiani di Montevergine, nel solco di San Benedetto.