Ansa l’ultima regina dei longobardi
Dopo Teodolinda seguono per un paio di secoli una serie di Re e Regine della dinastia longobarda che fanno in modo definitivo di San Michele il loro Santo Patrono, Protettore, Guerriero e Pesatore di Anime.
Grimoaldo, Romualdo I, Romualdo II e la moglie Gunperga, Cuniperto e soprattutto Ansa, moglie di Re Desiderio, dalla metà del VII e nell’VIII secolo costruirono chiese e basiliche in gloria dell’Arcangelo e ordinarono lavori di ristrutturazione e di ampliamento del Santuario di San Michele nel Gargano costruendo l’ospitale per l’accoglienza, i corridoi e le scale per facilitare la circolazione dei numerosi pellegrini.
Ancora oggi nel visitare i Musei Tecuum, del Santuario di Monte Sant’ Angelo troviamo le tracce longobarde, targhe ed iscrizioni che raccontano la devozione di questo popolo verso l’Arcangelo e gli Angeli, come l’iscrizione votiva-celebrativa a ricordo del passaggio compiuto da Romualdo e Gunperga: “l’Angelo Gabriele vi protegga, duca Romualdo, Gunpera. Dio dà al Re il tuo giudizio ed al figlio del re la tua giustizia”.
Non è strano il riferimento a Gabriele in quanto i longobardi consideravano secondo messaggero della volontà di Dio proprio Gabriele che accompagna spesso Michele. Inoltre il santuario è considerato sin dai primi tempi la “Dimora degli Angeli con a capo San Michele”.
Ma nella storia che raccontiamo sono le Donne che fanno la differenza, le grandi devote di San Michele che mosse dalla forte fede verso Dio e verso l’Arcangelo si spingono a fondare edifici in suo onore in ogni città del regno.
E proprio Ansa sarà la figura femminile che donerà al Santuario un ospitale per i pellegrini assicurando cibo e ricovero per chi da Roma si recava presso l’Antro sacro.
Ansa di nobile discendenza, figlia di Verissimo e sorella di Arechi, sposa nel 753 Desiderio che sarà poco dopo Re. La giovane stabilisce la sua sede a Brescia e si dimostra subito attenta alle questioni religiose e dotata di una spiccata intelligenza. Consigliera del marito e mediatrice negli gli accordi stato/papato fonda a Leno e Sirmione i primi monasteri ma è a Brescia e a Monte Sant’Angelo che il suo contributo resterà nella storia, attraversando i secoli.
A Brescia Ansa trova un antico edificio romano del I secolo dc. che accoglieva la prima chiesa di San Michele e Pietro, di cui mantiene gli arredi ed i culti, ma troppo piccolo per essere luogo sacro di rappresentanza. Decide quindi di edificare una nuova chiesa dedicandola al San Salvatore per la quale ottenne dal Papa le reliquie di Santa Giulia. Decide che questa chiesa è parte del monastero femminile che donerà alla figlia Anselperga, consacrata a Dio, ponendola a capo del monastero come Badessa, una potente badessa a sua volta protetta e devota all’Arcangelo. Ancora oggi la Basilica di San Salvatore è inglobata nel Complesso di Santa Giulia a cui e’ annesso il Museo. Complesso importantissimo ed inserito nel circuito UNESCO “ I Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, dove, tra affreschi, sculture, bassorilievi, fregi, reliquie e la Croce di Desiderio, passa la storia dell’ultimo Re e dell’ultima Regina dei Longobardi. Ancora oggi nel complesso sono visibili i ruderi e parte degli arredi della primitiva chiesa dedicata a San Michele e Pietro.
Così Paolo Diacono scrive di Ansa la Bellissima:”Ormai sicuro, intraprendi il cammino, chiunque tu sia, Pellegrino dalle terre d’Occidente, ti dirigi verso la città del venerando Pietro e la Rupe garganica del venerabile Antro, sicuro per il suo (di Ansa) intervento non avrai da temere né le frecce dei predoni, né il freddo, né le nubi della notte oscura, per te infatti, fece (Ansa) apprestare ricoveri e cibo.
Una delle testimonianze più importanti legate ad Ansa e a San Michele passa dagli scritti di Paolo Diacono che narra dell’epitaffio sopracitato, presente nel Monastero di Santa Giulia e, composto da egli stesso, a memoria dei lavori donati come ex voto al Santuario di San Michele. L’epitaffio ha pero’ una doppia valenza e’ scritto sia come memoria che come indicazione per i pellegrini in arrivo dall’Europa centro-settentrionale per ricordare loro di non temere perché avrebbero trovato un luogo di ricovero al loro arrivo.
La fama di Ansa si estese per tutto il regno. Si narra che il suo nome si trovi tra i graffiti longobardi nella grotta garganica e, noti sono i pellegrinaggi annuali che compie con le figlie.
C’è chi dice che abbia sfidato a viso aperto Il 5 giugno 774 quando
La leggenda narra che quando Desiderio fu sconfitto a Pavia lei sia rimasta a corte aspettando per sfida sul trono dei re Longobardi l’arrivo del vincitore Carlo Magno con la figlia, Desiderata o Ermengarda, che fu sposa poi ripudiata di Carlo Magno, dal 768 al 771. quel matrimonio di convenienza si sciolse definitivamente con la vittoria di Re dei Franchi. La ragazza si rifugiò nel monastero di San Salvatore protetta dalla sorella. Ansa invece fu rinchiusa col marito in un monastero francese, probabilmente a Corbie.
Ansa ha avuto 6 figli, 5 femmine ed 1 maschio,
Adelchi nel 773, viene sconfitto nella battaglia decisiva contro Carlo Magno alle Chiuse di San Michele in Val di Susa decretando la fine del Regno Longobardo
Anselperga, badessa del Monastero di San Salvatore in Brescia proteggerà sempre i familiari e le sorelle in fuga da Carlo Magno.
Gerberga andata forse sposa a Carlomanno I, fratello di Carlo Magno.
Adelperga sposa di Arechi II, duca di Benevento, manterrà vivo il culto dell’Arcangelo e sarà l’erede della fermezza materna cercando di riportare la sua famiglia al potere.
Liutperga, sposa Tassilone III di Baviera.
Secondo Paolo Diacono Ansa rientra in tarda età in Italia, a Brescia, raggiungendo la figlia e sarebbe sepolta in San Salvatore in una tomba decorata da mosaici. È tradizione indicare la tomba della regina in un grande arcosolio, nella navata laterale destra dell’attuale basilica, dove si trovano tre affreschi che narrano la storia di Santa Giulia che avrebbe particolarmente commosso la regina.
Brescia le riconosce ancora oggi un ruolo fondamentale per lo sviluppo della città. Le è intitolata una via ed è stato istituito un premio dal Museo Musicale che viene riconosciuto alle Donne che si sono particolarmente distinte nell’impegno politico, civile e caritativo della città.
Con la fine del regno longobardo e la morte di Ansa si interrompe lo sviluppo del concetto di regista femminile che quella Civita portava avanti dal loro arrivo in Italia e dovremo aspettare ben 300 anni con l’Imperatrice Adelaide per ritrovarle al centro delle attività politiche.
Le Regine longobarde saranno considerate pari livello al Re e riceveranno titoli quali eccellentissima, reverendissima, felicissima, titoli che il nuovo Re cerca di cancellare appropriandosene, proprio come il culto di San Michele.
Un sottile ed inaspettato fuoco però resta acceso. Sarà proprio Adelperga, figlia di Ansa, a portare avanti quel fuoco in memoria della madre e di tutte le regine longobarde. Medierà tra stato, ducato e papato continuando l’opera di costruzione intrapresa dalle sue ave. Donerà con il marito ben quattro chiese dedicate a San Michele nel beneventano e manterrà la custodia delle altre sette volendo ricordare a Carlo Magno che ci si può appropriare del regno, ma non del loro Santo Protettore.
Bibliografia: Historia Langobardorum- Paolo Diacono, Epitaffio Ansa – Paolo Diacono,Il santuario di San Michele sul Gargano dal Tardoantico all’Altomedioevo – Marco Trotta,il cammino dell’Angelo tra strade e santuari di Puglia – Giorgio Otranto, Memoria Agiografica di San Michele del Gargano- Alessandro la gioia, I Personaggi-Italia Langobardorum, Desiderio, il progetto politico dell’ultimo Re- Gabriele Archetti,Michael- Fra Bonaventura da Sorrento,Ansa-Wikipedia, Desiderio Adelchi Anselperga Adelperga Ermengarda( Desiderata) Gerperga-Wikipedia.