Siamo intorno al 555 dc. La fanciulla si chiama Artellaide, giovane, bella e molto devota. E’ figlia del proconsole Lucio e di Anchusa. Tutti, nella capitale dell’Impero parlavano della sua bellezza. Incuriosito dai commenti di un suo ufficiale Giustiniano, che era già sposato con Teodora, la voleva conoscere. Il padre temporeggia nell’accettare l’invito dell’imperatore e nasconde la figlia tanto che gli ufficiali incaricati di prelevarla e portarla a palazzo, non la trovarono. Artellaide che si era consacrata spontaneamente al Signore, amava essere libera e indipendente. E’ pronta a seguire la volontà di Dio, ma intimorita da Giustiniano, chiede ed ottiene dal padre di partire da Costantinopoli per raggiungere lo zio Narsete, comandante delle truppe imperiali in Italia, a Benevento.

Con la benedizione dei genitori, che la affidano alla protezione dell’Angelo del Signore, Artelaide si mette in viaggio alla volta di Benevento con tre servitori, portando con sé l’icona della Madonna delle Grazie. Sotto la protezione di Michele e di  Maria protettrice dei viaggiatori via mare (da cui Stella Maris).

Icona di Santa Maria del Mar - Stella Maris

Per aver permesso la fuga della fanciulla il padre Lucio rischia di essere decapitato da Giustiniano e si salva solo grazie al nipote dell’imperatore dal quale si rifugia.Nel frattempo Artellaide, ormai vicina a Valona sulle coste dalmate, viene assalita da briganti. I servitori scappano lasciandola nelle mani dei rapitori. Per sette giorni prega incessantemente Maria e Michele. All’ottavo giorno, un Angelo che lei riconosce come il suo protettore, la fa fuggire e le fa incontrare nuovamente i suoi servitori. Si imbarca così alla volta di Siponto, il porto del Gargano ai piedi della Grotta. 

Non appena scesa a terra la giovane è avvicinata da uno  sconosciuto che le chiede del denaro per alcuni lavori da fare nella chiesa dell’Arcangelo o meglio “in Ecclesia Sancti Michaelis quad sita est in monte Gargano”. Ma Artellaide preferisce salire al monte e rendere grazie di persona all’Arcangelo che l’ha protetta. Dopo aver pregato sull’altare dedicato a San Michele, lascia 30 denari per le opere di ricostruzione. 

La notte stessa lo zio Narsete, in sogno vede un Angelo che l’avvisa di andare incontro alla nipote a Siponto. 

Artelaide finalmente giunta a Benevento si dedicherà alla vita monastica e le verranno attribuiti molti miracoli. Morirà il 3 marzo del 567 all’età di 16 anni. 

Oggi il suo corpo è venerato nella cattedrale di Benevento dove anche il culto della Madonna delle Grazie è molto sentito. Anche il culto dell’Arcangelo, grazie a questa giovane donna, dalle coste del Gargano trovera’ qui un importante sviluppo con l’arrivo dei Longobardi. Saranno proprio loro a scegliere Benevento come capitale della Longobardia Minor donando alla città ben quattro chiese dedicate a San Michele che verranno edificate sui quattro punti cardinali a protezione della citta’ e sette presso le porte cittadine.

Santissima Vergine Madre Galaktotrophousa - Monastero di Hilandar - Monte Athos - Grecia risale al tredicesimo secolo e originariamente si trovava nella valle di Kidron in Palestina presso la Lavra (Cava) di San Saba vicino a Gerusalemme

Bibliografia: Pellegrinaggi femminili tra tarda antichità e medioevo: donne e sante pellegrine al Gargano – Immacolata Aulisa, Biblioteca Napoletana Memorie e Cronologiche de Vescovi ed Arcivescovi -Pompeo Santelli, Antonio Costanzo Gallo ” Sant’ Artelaide Vergine”, Storia delle donne nel Sannio – Lucia Gangale, Michael – Fra Bonaventura da Sorrento,Artellaide Wikipedia, Madonna delle Grazie-Wikipedia, Giustiniano, Narsete – Wikipedia.