Primo periodo Longobardo – Teodolinda La Cristiana, La Regina che converti’ il suo popolo
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Grazie agli scritti di Paolo Diacono e Giovanni Boccaccio sappiamo che fu: bellissima, saggia, ben voluta, onesta e molto devota soprattutto a San Michele ed a San Giovanni Battista. Teodolinda ha il merito di avvicinare e convertire al cristianesimo il popolo longobardo con la figura di San Michele sempre più importante.
Con l’appoggio di San Gregorio Magno e di San Colombano, devoti a loro volta all’Arcangelo, mette in atto il processo di conversione del suo popolo.
Nella conversione dei Longobardi Colombano avrà un ruolo centrale tanto da ricevere in donazione il territorio di Bobbio a seguito di un miracolo avvenuto alla corte di Teodolinda.
Teodolinda diventa regina sposando a Verona il re longobardo Autari nel 589 ma dopo la morte improvvisa del re, nel 590, e’ sola, vedova e senza figli. Convola a seconde nozze con Agilulfo duca di Torino che sale al trono e, proprio dal marito, inizia l’opera di conversione e di evangelizzazione del popolo longobardo. con il supporto di Papa Gregorio Magno e di San Colombano .
Il giorno dopo le nozze, infatti, Agilulfo si converte. I loro figli, Adaloaldo nel 602 e Gundeperga,saranno battezzati con il rito cattolico nella Basilica di San Giovanni Battista fatta costruire intorno al 595 a Monza come Cappella Palatina da Teodolinda.
Alla corte reale di Monza arriva attorno al 612, con la fama di santità e di devozione all’Arcangelo Michele del Monachesimo Irlandese, San Colombano.
Attorno al 612 d.c. il monaco Irlandese giunge a Monza presso la corte portando con sé la sua fama ed il suo bagaglio religioso dalle radici antichissime, il Monachesimo Celtico Irlandese. L’irlanda non subì mai una vera e propria occupazione o contaminazione religiosa romana restando sempre radicata al suo credo nelle forze della natura, dei suoi dei e del suo status nomade fino alle prime fondazioni di clan, tribù e capi-tribù facendo capo ai Bardi ed ai Druidi, questi ultimi veri e propri sapienti-sacerdoti, che si scontrarono in modo non violento con la nascente religione cristiana sin dal 452 con San Patrizio
Il merito del Santo e dei suoi successori, quali Colombano, fu quello di sposare l’antica religione celtica e di fonderla con il cristianesimo senza spargere sangue rispettando i segni, simboli ( che ritroveremo nella Grotta dell’Arcangelo al Gargano) e poemi. Nota e’ la visione di Patrizio in cui l’Angelo del Signore, identificato con San Michele, gli disse di integrare i poemi nella tradizione cristiana perché ne avrebbe tratto insegnamento.
San Patrizio ebbe una forte devozione nei confronti dell’Arcangelo che lo aveva aiutato a sconfiggere un grande Drago sull’isola di Skellig Rock e probabilmente da questo episodio l’isola prenderà il nome di Skellig Michael.Dobbiamo inoltre ricordare che per i primi cristiani irlandesi Michele prende il posto del loro dio pagano, Lug- Belenos, dio solare della guerra e del sacerdozio.
Con San Patrizio il monachesimo irlandese si afferma nell’isola fino a Colombano che ben conosce San Michele e Skellig Michael
All’arrivo di Colombano il Re e la Regina predispongono un banchetto a base di carni che non rientrano nel regime alimentare frugale del monaco, specie in quei giorni di quaresima. Per ovviare al problema e non sembrare scortese Colombano decide che avrebbe mangiato le carni dopo averle benedette. Al momento della benedizione le carni si trasformano in colombe di pane bianco e, secondo leggenda, la Regina ne rimane così colpita che decise di fargli dono del territorio di Bobbio, dove nascerà l’Abbazia di San Colombano. Pare che da questo episodio nasca la successiva tradizione della colomba pasquale.
Il santo ringrazia l’Arcangelo, suo protettore, per il felice incontro con Teodolinda a cui racconta dei miracoli di San Michele arricchendo la fede della Regina.
Da quel momento le vite di Teodolinda e del Monaco si intrecciano su un cammino comune di fede che porta alla conversione del popolo, ma non solo. Le loro vite saranno indissolubilmente legate a San Gregorio Magno, alla Santa Croce, alla Basilica di San Michele di Pavia, le chiese di San Giovanni Battista e di San Michele a Monza. Alle incoronazioni dei re (passando da Carlo Magno fino a Federico Barbarossa) con la Corona Ferrea, corona che la stessa Teodolinda indossera’ al momento della reggenza del regno seguita alla morte di Re Agilulfo.